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Kosmopolitische Weltanerkennung

Kosmopolitische Weltanerkennung

KOSMOPOLITISCHE WELTANERKENNUNG - GRUNDPRINZIP

Der Begriff von ’Anerkennung’ ist der grundlegende Begriff der ethischen Philosophie, ihr Fundament.  Es impliziert, dass der andere Mensch nicht als Mittel, sondern als Zweck angesehen wird, wie Kant im zweiten kategorischen Imperativ zum Ausdruck bringt: 

„Handle so, dass du die Menschheit sowohl in deiner Person, als in der Person eines jeden anderen jederzeit zugleich als Zweck, niemals bloß als Mittel brauchst.“ (Immanuel Kant: Akademie Ausgabe, IV, 429)

Das bedeutet, dass etwas, das einem Menschen schaden kann, niemals geschehen soll, es sei denn, dieser Mensch hat sich seinerseits eines unethischen Verhaltens schuldig gemacht. In diesem Fall darf man sich, nachdem man sich um Klärung bemüht hat, anders verhalten, und sei es nur zur eigenen Selbstverteidigung.  

In einem solchen Fall kann man von einer Aberkennung sprechen, aber dies ist die Folge einer wiederholt erbetenen, aber nicht erlangten Anerkennung. 

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KOSMOPOLITISCHE WELTANERKENNUNG - Räume und Interpretationen

Wer ein Zimmer zum Thema ’kosmopolitische Weltanerkennung’ vorschlagen möchte, nimmt bitte per E-Mail Kontakt mit uns auf.

 

Your comments

  • Sì, gentile Antonietta, condivido in toto il tuo punto di vista. Il concetto fondamentale è che la cultura del consumo permea la stessa cultura tout court, quindi la stessa cultura, che dovrebbe richiedere tempo, pazienza, calma, concentrazione viene invece vissuta in questo modo, il che ovviamente la snatura, la fa diventare ’merce’. Questa piattaforma intende precisamente remare contro questa cultura del consumo iniziando a non consumare cultura, ma a produrla senza fini pratici ed economici, quindi non come lavoro e per fare carriera, ma soltanto per il semplice gusto della conoscenza. Che è poi il ’riconoscimento’ della grandezza dell’essere umano, della sua capacità di elevarsi al sapere, quindi alla logica delle cose, non restando fermo alle cose stesse. Grazie per esserti iscritta ai nostri corsi online, dove avremo ampio modo di discutere di tali problematiche

    12/06/2020 - Marco de Angelis

  • “Riconoscimento” presuppone “l’essere visto”che sembra un’azione che preceda il riconoscimento. Vedere l’altro richiede attenzione, presenza, ascolto, curiosità verso l’umanità di cui ognuno è portatore. Se vedo l’umanità dell’altro, riesco a riconoscere l’altro e riconoscendolo, mi riconosco. La cultura del consumo ci ha abituati a una velocità che ci fa camminare nel mondo in modo distratto senza fermare la nostra attenzione poiché anche la sfera relazionale rientra nella logica del consumo, con “bisogni indotti”, soggetti alla frenesia del loro soddisfacimento. Il problema è che questa cultura permea tutti gli ambiti della nostra società occidentale ed è talmente profondamente entrata nel nostro quotidiano che anche se si affronta il problema lo si fa in modo parcellizzato e non si coglie che è il fondamento su cui si basa ogni sfera di azione umana che deve essere cambiato. Il fondamento è nell’uomo, nella sua umanità, in quello spirito di cui è portatore e che lo rende vivo di una vita collegata alla natura e agli uomini. Bisogna cambiare il punto di vista e determinare un nuovo fondamento che sarà poi a sua volta la base dell’etica umana. È questa nuova etica che dovrà caratterizzare ogni sfera d’azione.

    07/06/2020 - Antonietta Grassia

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