*
PRIMO STADIO
(1805, prima metà?)
La religione assoluta o meramente etica è la filosofia
Fonte principale: "Continuazione del Sistema dell’Eticità"
*
I progressi compiuti negli anni 1803-05 consentono ora a Hegel di risolvere definitivamente la questione dell’elaborazione di una religione assoluta a fondamento dell’eticità assoluta. Tale soluzione è contenuta in modo esplicito nel frammento Continuazione del ‘Sistema dell’eticità’, il quale rappresenta la chiusura del Sistema dell’eticità, dunque la sua continuazione dopo l’interruzione causata dall’emergere della questione sopra esposta.
In questo frammento (12), tramandatoci dal Rosenkranz (13), il filosofo di Stoccarda traccia il cammino percorso dall’umanità nell’elevarsi dal punto di vista dell’identità originaria, ma inconsapevole, dello spirito con se stesso, prima al punto di vista della scissione e, infine, a quello della riconciliazione definitiva e consapevole. Tale cammino costituisce il senso fondamentale della storia religiosa dell’umanità, che Hegel suddivide nelle seguenti tre fasi: religione politeista naturale (prima fase, identità originaria), religione monoteista cristiana (seconda fase, scissione) e da ultimo filosofia, la sua filosofia, dunque l’idealismo (terza fase, riconciliazione).
Il contenuto spirituale della terza fase è costituito dallo stadio finale raggiunto dall’umanità nel processo religioso di elevazione dalla coscienza finita alla coscienza infinita, ossia nel passaggio dal punto di vista della coscienza empirica e soggettiva a quello della coscienza pura e assoluta. Hegel definisce tale punto di vista con le seguenti parole:
“Dopo che il protestantesimo si sarà spogliato della consacrazione estranea, lo spirito potrà giungere a santificare se stesso nella propria forma ed oserà restaurare la conciliazione primitiva in una nuova religione, la quale prenderà in sé il dolore infinito e tutto il peso del suo opposto, ma risolvendolo con purezza e senz’alcuna confusione, quando ci sarà un popolo libero e la ragione avrà rigenerato la sua realtà come spirito etico, che avrà l’audacia di assumere la sua pura forma sul suo proprio terreno e con la sua propria maestà. Ogni singolo è un cieco membro nella catena della necessità assoluta con cui il mondo si sviluppa. Ogni singolo può raggiungere il dominio di una parte più lunga di questa catena solo nel caso in cui riconosca in quale direzione si muova la grande necessità e da questa conoscenza impari a pronunciare la parola magica che fa nascere la figura di essa. Questa conoscenza, di assorbire in sé l’intera energia del dolore e dell’opposizione, che per due millenni ha governato il mondo e tutti gli aspetti della sua formazione e di sollevarsi nello stesso tempo al di sopra di tale energia, può essere offerta solo dalla filosofia.”
(Ros., 158-159)
„Nach- | dem nun der Protentanismus die fremde Weihe ausgezogen, kann der Geist sich als Geist in eigener Gestalt zu heiligen und die ursprügliche Versöhnung mit sich in einer neuen Religion herzustellen wagen, in welche der unendliche Schmerz und die ganze Schwere seines Gegensatzes aufgenommen, aber ungertrübt und rein sich auflöst, wenn es nämlich ein freies Volk geben und die Vernunft ihre Realität als einen sittlichen Geist wiedergeboren haben wird, der die Kühnheit haben kann, auf eigenem Boden und aus eigener Majestät sich seine reine Gestalt zu nehmen.- Jeder Einzelne ist ein blindes Glied in der Kette der absoluten Nothwendigkeit, an der sich die Welt forbildet. Jeder Einzelne kann sich zur Herrschaft über eine größere Länge dieser Kette allein erheben, wenn er erkennt, wohin die große Nothwendigkeit will und aus dieser Erkenntniß die Zauberworte aussprechen lernt, die ihre Gestalt hervorrufen. Diese Erkenntniß, die ganze Energie des Leidens und des Gegensatzes, der ein paar tausend Jahre die Welt und alle Formen ihrer Ausbildung beherrscht hat, zugleich in sich zu schließen und sich über ihn zu erheben, diese Erkenntniß vermag nur Philosophie zu geben.“
(Or. ted. 140-1411 ora anche in GW 5, 465,1-17)
Hegel chiarisce in questo passo, dunque, che la ‘terza forma di religione’ dell’umanità dev’essere la filosofia, essendo questa la forma propria della ragione, ossia fondata sul sapere ed è pertanto la forma religiosa assoluta (dunque terzo ed ultimo stadio religioso dell’umanità dopo la religione naturale o politeistica e quella soprannaturale o monoteistica) (14).
Così si esprime al riguardo Rosenkranz, commentando il testo ch’egli ancora possedeva:
“Per quanto Hegel (...) considerasse allora il protestantesimo una forma finita del cristianesimo tale e quale il cattolicesimo, egli non passò tuttavia, come molti dei suoi contemporanei, al cattolicesimo stesso, in quanto riteneva che dal cristianesimo, attraverso la mediazione della filosofia, sarebbe nata una terza forma di religione.”
(Ros., 158)
„Obwohl nun Hegel damals den Protestantismus für eine eben so endliche Form des Christenthums hielt, als den Katholicismus, so ging er deswegen doch nicht, wie Viele seiner Zeitgenossen, zum Katholicismus über, sondern glaubte, daß aus dem Christenthum durch die Vermittelung der Philosophie eine dritte Form der Religion sich hervorbliden werde.“
(or. ted. 140 anche in GW 5, 464, 20-24)
L’avvento della filosofia alla guida religiosa dell’umanità segna dunque il raggiungimento del sommo grado nell’elevazione dalla vita finita alla vita infinita, ossia il grado dell’identificazione della vita finita con la vita infinita, dell’essere umano con dio, dello spirito individuale, insito nell’essere umano, con lo spirito assoluto, presente nell’universo intero.
In tal modo Hegel risolve la problematica apertasi a conclusione del Sistema dell’eticità e che gli aveva impedito di chiudere la prima versione della sua filosofia etica. Tale problematica consisteva, infatti, nella necessità di far coincidere nell’eticità assoluta l’agire individuale con quello universale, secondo quanto il filosofo aveva formulato per la prima volta nel saggio sulle "Diverse maniere di trattazione scientifica del diritto naturale" del 1802, come anche di pervenire all’elaborazione di una religione assoluta a fondazione di tale eticità, secondo quanto elaborato per la prima volta nel 1803 nello scritto "Sistema dell’eticità". In sintesi, Hegel procede con le seguenti riflessioni: se l’agire individuale deve essere contemporaneamente anche l’agire dell’assoluto, significa che l’assoluto deve manifestarsi nel mondo. Un assoluto che resti separato dal mondo o che, pur essendo nel mondo, non si manifesti pienamente nell’essere umano, dunque nell’agire individuale, non può soddisfare il principio dell’eticità assoluta, che è l’unica forma di eticità vera; d’altra parte, la fondazione dell’eticità tramite la religione assoluta significa che all’essere umano debba riuscire quella elevazione dalla vita finita alla vita infinita, che Hegel già nel "Frammento di sistema" del 1800 aveva indicato come qualcosa di necessario e come l’essenza della religione.
Nella conclusione contenuta nel frammento "Continuazione del ‘Sistema dell’eticità" tale problematica è risolta in quanto la filosofia come religione assoluta da una parte è la forma di elevazione dell’essere umano finito alla vita infinita, all’assoluto, tramite l’elevazione della coscienza da empirica a pura, dall’altra parte tale elevazione conduce l’essere umano empirico a identificarsi con l’assoluto e quindi anche il suo agire non sarà più un agire meramente individuale, bensì un agire assoluto, un agire pienamente etico.
Il fatto che il frammento citato porti il titolo "Continuazione del ‘Sistema dell’eticità", quantunque apposto dal Nohl e non da Hegel stesso, non è allora un caso, poiché tale frammento effettivamente costituisce la ripresa e la conclusione da parte di Hegel della versione originaria della propria filosofia dello spirito oggettivo, ossia del "Sistema dell’eticità". Questo testo corrisponde allora, secondo una prospettiva storica, a quel che nel sistema sarà la filosofia dello spirito assoluto, dunque la fondazione a livello sistematico dell’assolutezza dell’eticità.
Questo, però, non è l’unico testo che documenta l’ulteriore passo logico compiuto da Hegel, ve ne sono altri, come per es. tutti i frammenti, studi, lezioni etc. che poi saranno utilizzati da Hegel per la stesura della "Fenomenologia dello spirito" e verranno in essa integrati. È, infatti, proprio il tema fenomenologico, ossia la via percorsa dall’essere umano individuale (coscienza singola) e dall’umanità in generale (coscienza universale) dal sapere empirico al sapere assoluto, che contiene la risposta hegeliana al quesito del 1803 sulla fondazione dell’eticità assoluta tramite una religione altrettanto assoluta.
*
This page has no comments yet
Questo blog incoraggia i vostri commenti e se hai dubbi, idee o domande su qualsiasi argomento pubblicato, ti preghiamo di inserirli qui.
Per evitare spam e contenuti inappropriati, i commenti sono moderati dall'amministratore del blog.
Se hai dimenticato la password, richiedila a noi. Clicca qui
Non sei ancora iscritto al sito? Registrati ora! Clicca qui