MENU
Filosofia dell’orto: LA  RIVOLUZIONE  DEL “FILO DI FIENO” - 50 anni dopo Fukuoka

Filosofia dell’orto: LA  RIVOLUZIONE  DEL “FILO DI FIENO” - 50 anni dopo Fukuoka

 

*

LA  RIVOLUZIONE  DEL "FILO DI FIENO"

50 anni dopo  Masanobu Fukuoka

*

 

Lo scopo vero dell’agricoltura, dice Fukuoka "non è far crescere i raccolti, ma la coltivazione e il perfezionamento degli esseri umani."

 

Un’agricoltura completa nutre l’intera persona, corpo e anima.

" Non si vive di solo pane..." (La rivoluzione del filo di paglia ).

 

"La coltivazione elementare" è un metodo di orticoltura messo a punto da Gian Carlo Cappello che insieme ad altre pratiche agricole all’interno della cosiddetta  "agricoltura conservativa", vuole proporre un cambiamento, profondamente filosofico, di approccio  alle pratiche agricole.

 

Il concetto fondamentale è quello di riconoscere che le dinamiche naturali sono perfettamente in grado di produrre da sole tutta l’abbondanza di elementi necessari alle piante per crescere sane e forti.
Nel bosco e nel prato la vita si regola e si alimenta con successo da sola, senza la necessità dell’intervento umano.
Inoltre piante, che hanno a disposizione tutti gli elementi di cui necessitano, sono più sane, forti e in grado di proteggersi dalle malattie, dai parassiti, dalle avversità climatiche.
Concetti questi già ampiamente riconosciuti ai primi del ’900 da grandi innovatori come Rudolf Steiner in Austria, R. Stout negli Stati Uniti, M. Fukuoka in Giappone, Bill Morrison e David Holgrem in Australia nonché, più recentemente, Emilia Hazelip (Spagna) e Ernest Gotsch (Svizzera, Brasile).


Le pratiche agricole fondamentali dell’agricoltura tradizionale sono:
La lavorazione del terreno.
La concimazione 
L’ innaffiatura.

 

"La coltivazione elementare" è un metodo di orticoltura messo a punto da Gian Carlo Cappello che insieme ad altre pratiche agricole all’interno della cosiddetta  agricoltura conservativa vuole proporre un cambiamento, profondamente filosofico, di approccio  alle pratiche agricole.

 

I primi 15/20 cm di terreno sono lo strato fertile nel quale si forma l’humus, cioè quella successione di attività animale, microbica, fungina che riporta a elementi semplici: acqua, sali minerali, carbonio, azoto, fosforo e così via tutto ciò che, ormai morto, si deposita sulla terra e lo trasforma in nuova vita.

 

Questa intensa attività avviene secondo una precisa stratificazione:


In superficie lavorano gli organismi che hanno bisogno di luce e tanto ossigeno per svolgere le loro funzioni. Man mano che si scende in profondità invece si attivano organismi che necessitano di umidità  e temperatura stabile e scarsità di ossigeno. 

 

La lavorazione della terra, svolta principalmente per liberarla dalle erbe spontanee, comporta la distruzione di questo equilibrio attraverso il rimescolamento degli strati, inoltre l’eliminazione delle erbe spontanee provoca diversi problemi: in superficie, toglie la copertura vegetale privando il microbiota superficiale della sua protezione; in profondità distrugge l’importante rete di connessioni che le radici creano per scambiarsi nutrimento, acqua e ossigeno. 


Questo primo approccio sbagliato porta alla necessità di applicare i successivi interventi: concimazione e irrigazione che, nel tentativo di porre rimedio, provocano invece ulteriore danno all’humus.

 

La concimazione - sia essa naturale o chimica - apporta al terreno lavorato una quantità di sostanze che però trovano una superficie inerte e priva della vita necessaria alla loro trasformazione e stabilizzazione. 
Questo squilibrio costringe il sistema naturale a riattivare il processo di metabolizzazione richiamando insetti, microbi, funghi che nella loro opera di distruzione spesso attaccano anche le coltivazioni.

 

Il terreno scoperto, privato della sua naturale protezione e dell’opera di decomposizione svolta dagli organismi viventi, perde umidità che deve essere reintegrata con le innaffiature. Anche questa pratica però contribuisce all’impoverimento e allo squilibrio.
Impoverimento perché l’acqua da irrigazione tende a sciogliere e portare via con il suo scorrimento proprio quegli elementi derivanti dalla concimazione. 
L’ulteriore squilibrio è dato dalla concentrazione di sostanze disciolte nelle acque di irrigazione.

 

La coltivazione elementare si basa sul fondamentale principio che, mentre in superficie le piante competono per la luce, sottoterra esse applicano una profonda opera di cooperazione che rende il terreno fertile, accogliente e con abbondanza di nutrienti.


Attraverso la pacciamatura spessa di fieno si tengono a bada le spontanee in superficie, favorendo le piante orticole senza però rinunciare all’importante ruolo svolto dalle loro radici.


Interrompendo la lotta contro le spontanee, s’interrompe anche quel susseguirsi di pratiche tradizionali che stanno portando all’impoverimento dei suoli, allo sfruttamento delle falde acquifere, all’inquinamento da utilizzo di fertilizzanti, diserbanti, anticrittogamici.

 

La coltivazione elementare quindi non sottrae nutrienti al terreno, ma ne fornisce in abbondanza, preservando la fertilità nel tempo, senza consumo di preziosa acqua, senza utilizzo di alcun tipo di sostanza estranea all’orto stesso.


Gli stessi microrganismi o gli insetti, che potrebbero attaccare le piante, vengono considerati come indicatori di uno squilibrio che deve essere ripristinato in modo spontaneo. Ogni intervento umano porterà solo alla momentanea sospensione del problema che puntualmente si ripresenterà successivamente.

 

Questo approccio rivoluzionario alla coltivazione può essere utilizzato e applicato solamente con un profondo cambiamento filosofico dell’essere umano che accetta di essere parte dei processi naturali, più saggi ed efficienti di ogni suo intervento.

*


 

I vostri commenti

This page has no comments yet

Pubblica un commento

Questo blog incoraggia i vostri commenti e se hai dubbi, idee o domande su qualsiasi argomento pubblicato, ti preghiamo di inserirli qui.
Per evitare spam e contenuti inappropriati, i commenti sono moderati dall'amministratore del blog.

Access your Dashboard

Hai dimenticato la password?

Se hai dimenticato la password, richiedila a noi.  Clicca qui

Crea un account

Non sei ancora iscritto al sito? Registrati ora!  Clicca qui

 
588 visite