EUROPA: INGRESSO E PRINCIPIO FONDAMENTALE
Ciò che contraddistingue l’Europa ovvero, per meglio dire, l’Unione Europea, è il fatto che per la prima volta nella storia stia nascendo un’organizzazione statale dall’unificazione pacifica di più Stati e di più popoli senza che vi sia un’attività di conquista da parte di un popolo e quindi di uno Stato dominante rispetto agli altri.
Nel corso della storia ci sono state ovviamente innumerevoli costituzioni di Stati a partire da più staterelli oppure regioni o comunque popoli differenti, non è pertanto nulla di nuovo quel che sta accadendo sul suolo europeo. La novità è costituita dal procedimento pacifico, diretta conseguenza delle due guerre mondiali che nel corso del Novecento hanno provocato tanto dolore e tanta distruzione in Europa, continente allo stesso tempo vittima e causa di quelle due guerre.
Per questo motivo nel 1941 alcuni intellettuali italiani, che erano stati messi al confino dal regime fascista di Mussolini, in particolare Altiero Spinelli, pubblicarono il manifesto di Ventotene, l’isola sulla quale essi appunto si trovavano confinati. In tale libretto si presentava per l’appunto l’idea dell’unificazione degli Stati d’Europa al fine d’evitare una nuova possibile guerra europea e poi quindi mondiale.
Queste idee, a dire il vero, non erano del tutto nuove, giacché il primo libro dal titolo piú che esplicito ‘Gli Stati Uniti d’Europa’ risaliva già al 1872 ed era stato scritto dall’intellettuale francese Charles Lemonnier.
Nel periodo tra le due guerre, inoltre, un intellettuale austro-giapponese, Richard von Coudenhove-Kalergi, aveva fondato un movimento, Paneuropa, il cui scopo era pervenire a un’unificazione dei popoli e degli Stati europei. Egli scrisse anche un testo, Pan-Europa (1923), nel quale espresse tale sua visione dell’Europa unificata.
L’idea di fondo degli Stati Uniti d’Europa, soprattutto nelle versioni di Lemonnier e Spinelli, risale a Immanuel Kant, il quale nel 1785, quindi quasi 100 anni prima di Lemonnier, aveva pubblicato un libro dal titolo eloquente “La pace perpetua”. In tale testo il filosofo di Königsberg presentava l’idea fondamentale che soltanto una unificazione politica dell’umanità avrebbe potuto assicurare agli uomini una pace perpetua, quindi un superamento definitivo della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Il pensiero alla base del testo kantiano è però ancora più antico. Si tratta del principio del cosmopolitismo, che si suol ricondurre alla filosofia stoica.
In sostanza nel caso della Comunità Europea intesa come Stato nascente si tratta della realizzazione storica di uno dei principi fondamentali della filosofia, per l’appunto il principio del cosmopolitismo, che ha sicuramente nella filosofia di Immanuel Kant la sua formulazione più precisa e meglio argomentata e poi nei vari saggi citati di fondazione dell’Europa la sua applicazione pratica.
Per questo motivo il nascente Stato europeo rappresenta almeno in linea di principio qualcosa di completamente nuovo nella storia. Altra questione, che sicuramente dovrà essere affrontata in questa sezione, è se l’attuale realizzazione storica dell’ideale dell’Europa corrisponda appunto a quel che prima Kant poi Le Monnier, dopo di lui Coudenhove-Kalergy e, infine, Spinelli avevano teorizzato.
Nell’ambito del discorso cosmopolitico proposto in questa piattaforma filosofica la problematica relativa alla creazione dello Stato unificato europeo, in qualunque forma esse avvenga, riveste ovviamente un’importanza centrale.
EUROPA: STANZE E INTERPRETAZIONI
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