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2022(3b): Il vero scopo della guerra: l’isolamento della Russia dall’Europa

2022(3b): Il vero scopo della guerra: l’isolamento della Russia dall’Europa

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2022(3b)

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Il vero scopo della guerra:
l’isolamento della Russia dall’Europa
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Pubblicazione cartacea: no

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Pubblicazione digitale: sì, qui sotto

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È stato tutto premeditato e preparato per un anno dal duo malefico Biden-Zelensky, che ha letteralmente costretto Putin a fare quel che mai avrebbe voluto fare, ossia sparare contro il popolo ucraino che ritiene un popolo fratello. Sono stati gli strateghi statunitensi a spingere Biden a quest’atto, che Trump e i presidenti prima di lui sapientemente avevano evitato. Alla fine l’Ucraina non entrerà nella NATO, Il Donbass e l’altra regione avranno la propria autonomia, non sappiamo se poi al prezzo ormai di una guerra civile tra ucraini e russi, difficile che potranno convivere, la Crimea sarà riconosciuta russa e le truppe russe resteranno in zona a presidiare l’avvenuta annessione.

Tutto ciò si sarebbe potuto avere con la diplomazia prima e senza guerra. Allora ci si chiederà, perché mai la guerra? La risposta è una sola: perché il vero scopo della guerra è l’isolamento economico della Russia dall’Europa. Il vero scopo di un atto è sempre e solo il suo risultato. E questo sarà alla fine il solo risultato vero della guerra. Si tratta del colpo di grazia che gli USA intendono infliggere alla Russia, da loro considerata un nemico commerciale, non solo politico. L’Ucraina è usata come mezzo.

La guerra vera è quindi quella commerciale tra USA e Russia e sarà sicuramente vinta dagli USA. Alla fine avranno perso sia la Russia che l’Ucraina e ovviamente l’Europa (effetto collaterale, si potrebbe dire), ma vinto solo e sempre loro, gli USA, i veri incontrastati dominatori del mondo, l’unica potenza che è rimasta imperialista. La Russia potrà sicuramente rimediare alla sua sconfitta commerciale trovando altrove acquirenti per le sue materie prime, ma resterà il suo isolamento dall’Europa, che invece rappresentava fino al 24 febbraio sia dal punto di vista commerciale sia anche dal punto di vista umano e culturale, il suo partner privilegiato.

Sconfitta economicamente la Russia, o almeno isolata la Russia dall’Europa, il prossimo nemico da sconfiggere sarà la Cina. Prima o poi ci sarà un’altra Ucraina al confine con la Cina (Taiwan?), e si ripeterà la stessa storia, con la scusa di combattere l’autocrazia, impossibile evidentemente da sconfiggere senza una guerra mondiale, si ridurrà il nemico di turno in un completo isolamento economico. Dobbiamo solo sperare che non scoppi veramente una guerra mondiale, perché prima o poi anche gli USA, come qualsiasi impero della storia, crollerà.

Il vero dramma è allora questo: riuscirà l’umanità a far crollare gli USA in modo pacifico, com’è crollata l’Unione Sovietica, o ci penseranno Russia e Cina, unite, con una guerra mondiale? Questo è il vero interrogativo angosciante dei prossimi anni. E mentre queste superpotenze giocheranno ai soldatini, animate dagli USA e dal loro insaziabile desiderio di dominio mondiale, non ci sarà quella calma e serenità per prendersi cura a livello globale dell’ambiente, che prima o poi ci castigherà.

Questo è lo scenario politico disastroso che stiamo lasciando in eredità, noi madri e padri, ai nostri figli. Dobbiamo esserne coscienti e non guardare dall’altra parte. L’unica speranza è che qualcuno in Africa o in qualche parte ancora non schierata del mondo si svegli e si faccia sentire. Fino a ieri speravo nell’Europa, ma purtroppo, essendosi del tutto allineata senza fiatare agli USA, non potrà fare essa da potenza sapiente ed equilibrata. Manca una potenza super partes, che porti unità nel mondo e richiami tutti a pensare all’ambiente, l’unica vera minaccia. Oppure forse le chiese del mondo, riunite in una grande potenza spirituale per il bene e l’umanità, potranno mediare? O ancora una comunità mondiale di filosofi e scienziati? Bisogna farsi venire in mente un’idea, perché la politica e l’economia, guidate dagli USA, porteranno il mondo alla catastrofe militare e ambientale. 

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