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Philosophical-Scientific Wishes for the New Year 2021

Philosophical-Scientific Wishes for the New Year 2021

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Augurio Filosofico-Scientifico per il Nuovo Anno 2021

La politica si è ormai  impossessata di ogni angolo della nostra società, imponendo il proprio potere a tutto e a tutti.  Finanche il discorso alla nazione, che in passato era compito della religione quale luogo privilegiato della spiritualità comune del popolo,  è diventato compito della politica,  la quale a dir la verità, nel modo almeno in cui essa è gestita oggi in tutto il mondo, con lo spirito ha poco a che fare.

Lo spirito, infatti, è cultura,  sapere,  trasmissione attraverso le generazioni di quei valori fondanti che nel corso dei secoli hanno reso possibile la crescita civile dello spirito umano.  Ma che ne può sapere un politico di tali valori culturali e spirituali, se nella maggior parte dei casi è privo di un titolo di studio che lo qualifichi  a esercitare tale professione?

La trasmissione della cultura e dei valori dello spirito non può, infatti, avvenire che attraverso lo studio. Solo uno studio di carattere umanistico, che abbracci quindi in primo luogo la filosofia, poi la letteratura l’arte la religione e le varie scienze,  è in grado di  irrobustire l’animo umano, fortificandolo grazie all’acquisizione di quel sapere che alla fine solo distingue l’homo sapiens sapiens da tutti gli altri enti della natura.

Una professione fondamentale per l’umanità, quale la politica,  che rinuncia al sapere,  quindi allo studio e a un titolo corrispondente che qualifichi a esercitare la professione,  non ha il diritto di parlare a fine d’anno al popolo ossia all’homo sapiens sapiens, perché essa non è sapiens,  non è sapiente.  Tale compito spetta solo alla filosofia, l’unica disciplina e attività umana corrisponda in modo completo al concetto di sapienza e quindi di homo sapiens sapiens.

Per questo motivo desidero innanzitutto incoraggiare i miei colleghi filosofi a pretendere per sé questo spazio,  questo diritto-dovere di parlare al popolo,  come ci hanno insegnato i nostri grandi predecessori, iniziando da Socrate.

Anche per questo motivo desidero oggi comunicare sul web a chi riterrà opportuno ascoltarmi,  le mie considerazioni sull’anno appena trascorso,  assolutamente catastrofico per l’homo sapiens sapiens.

Non è infatti  la pandemia in sé che come tale rappresenti  una tragedia poiché di pandémie ce ne sono state moltissime nel corso dei secoli e anche più catastrofiche dell’attuale.  Ma che l’uomo sapiens sapiens, a tal punto scientificamente e tecnologicamente progredito, da riuscire  ad andare sulla luna e addirittura a studiare come conquistare altri pianeti del cosmo per sfruttarne le materie prime, soccomba a un virus  neanche sapendo dopo ormai un anno  le sue origini,  significa che qualcosa a livello di organizzazione della vita dell’uomo sul pianeta terra è andato storto. 

Tale organizzazione è però compito della politica,  non di altri,  quindi è nella politica che andato qualcosa storto.

Se un virus, originatosi in un angolo qualsiasi di una nazione qualsiasi,  può uccidere  esseri umani indiscriminatamente in qualsiasi altra nazione della terra,  significa l’umanità organizzata in modo tale da costituire un pericolo per se stessa, pur in assenza di guerra.  Quel che accade con il covid-19 e  solo pochi anni fa con altre epidemie simili, può accadere ancora in modo anche più grave e pericoloso in un futuro purtroppo anche prossimo.

Il compito di un discorso d’inizio anno non può essere di tranquillizzare il popolo e fargli credere che tutto andrà meglio. Consolare non può e non deve essere il compito di una persona di studio, responsabile,  che si rivolga ai propri simili.  Dobbiamo essere tutti coscienti che l’umanità è organizzata a livello politico in modo assolutamente irresponsabile e catastrofico,  per cui catastrofi ambientali,  pandemiche o di carattere atomico e nucleare  saranno in futuro il pane quotidiano con cui i nostri figli dovranno cimentarsi.

È pertanto nostro compito di studiosi,  di umanisti e di cultori del sapere e della civiltà,  contrastare questa follia collettiva di una politica gestita da persone senza qualifica e senza preparazione,  che sta portando l’umanità a distruggere tutto ciò che essa nel corso di millenni  nonostante guerre e catastrofi  è riuscita nondimeno a costruire.

II mondo del futuro vedrà pertanto da una parte la filosofia e la cultura in generale, quindi il sapere e la sapienza, dall’altra la politica e l’economia dunque il potere,  contendersi il compito di organizzare la vita dell’homo sapiens sapiens sul pianeta terra.

La prima cosa da dire a tal proposito, quindi il primo contributo fondamentale che la sapienza filosofica può fornire all’umanità per uscire da questa situazione gravissima in cui essa si trova,  e comprenderne la ragione fondamentale. L’insorgere della pandemia non è stato, infatti,un caso, bensì una tragedia annunciata. 

Nella cerchia di coloro che sono pronti a investire danaro prevedendo favorevoli situazioni future,  era ben chiaro che prima o poi ci sarebbe stata una pandemia e quindi costoro hanno investito già da anni cospicue somme di denaro in laboratori scientifici in grado di sviluppare un vaccino quando ve ne fosse stato bisogno.  Ciò non significa assolutamente che tale vaccino oggi non sia utile è l’indispensabile, al contrario!  Significa però che già si sapeva nella cerchia di coloro che comandano il mondo,  che prima o poi ci sarebbe stata una pandemia globale tale da generare un immenso affare, grazie a un mercato potenziale di sette e più miliardi di esseri umani.

Si pone quindi qui la domanda legittima: perché non si è operato prima?  Perché la politica non ha creato quelle strutture capaci di impedire una tale pandemia,  quando si sapeva che essa sarebbe prima o poi avvenuta?  Perché ci si è fatti piovere addosso?

Qui si rileva tutta l’inconsistenza, l’ignoranza, l’incapacità non di un politico in particolare appartenente ad un partito politico specifico, ma dell’intera classe politica mondiale. Dovrebbero essere mandati tutti a casa e sostituiti con persone di studio, con umanisti e scienziati,  capaci di organizzare in modo serio la vita dell’essere umano sulla terra.

Il punto fondamentale, che dobbiamo tutti capire, è che non possiamo pensare di avere una società globalizzata a tutti i livelli,  e una politica che invece agisce ancora a livello nazionale.   È  da più di 200 anni che il grande filosofo  Immanuel Kant  nel suo saggio del 1795 “Sulla pace perpetua” ha indicato agli uomini la necessità di una repubblica mondiale,  organizzata ovviamente in modo democratico,  che consenta all’umanità tutta di gestire in comune, in pace e in armonia,  la vita sulla terra.  Kant aveva compreso benissimo  che l’umanità tutta e non la nazione deve essere in futuro il campo d’azione della politica. 

Purtroppo la voce di Immanuel Kant e di tanti pensatori che dopo di lui in modo simile o diverso comunque hanno indicato il medesimo contenuto concettuale  è rimasta del tutto inascoltata.  Per questo motivo oggi dopo più di due secoli ci troviamo ancora a dover contrastare un fenomeno locale,  avvenuto in modo naturale o artificiale,  che mette in grave pericolo a livello globale l’umanità tutta.

Se vorremo in futuro evitare situazioni simili,  probabilmente anche più catastrofiche,  dovremo pertanto eliminare questo errore fondamentale di una società impostata in modo globale da un punto di vista economico e sociale in generale,  ma non avente un governo  ugualmente globale, quindi mondiale.   Solo un governo mondiale,  costituito ovviamente non da politici - ciò sarebbe un danno assolutamente catastrofico e peggiore di qualsiasi pandemia -,  bensì da intellettuali,  da umanisti,  da filosofi ee scienziati,  da uomini e donne di spirito, di sapere e non di potere,  potrà essere in grado  di guidare  in modo professionale e sapiente un’umanità ormai definitivamente globalizzata.

Pensare di ritornare alla divisione dell’umanità in Stati nazionali sarebbe antistorico e porterebbe inevitabilmente alle guerre che abbiamo avuto nel secolo scorso. L’umanità deve avere il coraggio di fare Il passo successivo nel progresso storico che ne contraddistingue l’evoluzione spirituale:  una volta avviata e consolidata la globalizzazione socio-economica,  cosa ormai avvenuta negli ultimi decenni, occorre procedere speditamente alla globalizzazione politica,  sorretta  da un governo mondiale filosofico-scientifico. 

Solo così l’homo sapiens sapiens,  che quindi si contraddistingue per la sapienza,  potrà sopravvivere sul pianeta terra.  Solo la sapienza, il sapere autentico fondato su filosofia e scienza,  può dirigere le sorti dell’umanità e assicurarle un futuro nella dignità.  Dover restare chiusi in casa, rinunciare al proprio lavoro quotidiano,  a visitare i parenti,  a trascorrere con loro i momenti di festa e di raccoglimento familiare,  non è dignitoso.

La politica ci ha condotti a tale mancanza di dignità,  perché è stata gestita e viene ancora oggi gestita da persone ignoranti,  incapaci,  non qualificate per la propria pur elevatissima ed indispensabile professione.

L’unico augurio serio da farsi per il 2021 è che la filosofia e la scienza, quindi la sapienza, trovino il coraggio per assumere su di sé il compito gravoso ma necessario che spetta proprio a loro, anzi solo a loro:  la direzione dell’organizzazione della vita dell’homo sapiens sapiens sulla terra. 

Altri tipi di auguri, provenienti da politici ignoranti e saccenti,  sono solo retorica e mirano a conservare il potere, non a usarlo, grazie al sapere, per il benessere dell’umanità.

Un nuovo paradigma, una rivoluzione filosofico-scientifica mondiale, che investa poi pienamente la politica, è ciò che ci dobbiamo augurare per il Nuovo Anno.

Marco de Angelis
(1° gennaio 2021)

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