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Riconoscimento Cosmopolitico Mondiale

Riconoscimento Cosmopolitico Mondiale

RICONOSCIMENTO COSMOPOLITICO MONDIALE - PRINCIPIO FONDAMENTALE

Il concetto di riconoscimento è il concetto fondamentale della filosofia etica,  il suo fondamento.  Esso implica che l’altro essere umano non venga visto come mezzo bensì come fine, come  si esprime Kant nel secondo imperativo categorico. 

"Agisci in modo da trattare l’umanità, così nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre insieme come fine, mai semplicemente come mezzo."
(Fondazione della metafisica dei costumi, trad. it. Bari 1997, p. 91).

Che significa che non si farà mai qualcosa che possa nuocere a un essere umano a meno che  tale essere umano non si sia reso a sua volta colpevole  di un comportamento non etico.  In tal caso,  dopo aver cercato un chiarimento,   si sarà autorizzati  a comportarsi in modo diverso, se non altro per la propria autodifesa.  

In tal caso si può parlare di disconoscimento  che però è la conseguenza di un riconoscimento cercato  ripetutamente,  ma non ottenuto. 

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RICONOSCIMENTO COSMOPOLITICO MONDIALE -  STANZE E INTERPRETAZIONI

Chiunque desideri proporre una stanza sul tema ’Riconoscimento Cosmopolitico Mondiale’ ci contatti via mail.

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I vostri commenti

  • Sì, gentile Antonietta, condivido in toto il tuo punto di vista. Il concetto fondamentale è che la cultura del consumo permea la stessa cultura tout court, quindi la stessa cultura, che dovrebbe richiedere tempo, pazienza, calma, concentrazione viene invece vissuta in questo modo, il che ovviamente la snatura, la fa diventare ’merce’. Questa piattaforma intende precisamente remare contro questa cultura del consumo iniziando a non consumare cultura, ma a produrla senza fini pratici ed economici, quindi non come lavoro e per fare carriera, ma soltanto per il semplice gusto della conoscenza. Che è poi il ’riconoscimento’ della grandezza dell’essere umano, della sua capacità di elevarsi al sapere, quindi alla logica delle cose, non restando fermo alle cose stesse. Grazie per esserti iscritta ai nostri corsi online, dove avremo ampio modo di discutere di tali problematiche

    12/06/2020 - Marco de Angelis

  • “Riconoscimento” presuppone “l’essere visto”che sembra un’azione che preceda il riconoscimento. Vedere l’altro richiede attenzione, presenza, ascolto, curiosità verso l’umanità di cui ognuno è portatore. Se vedo l’umanità dell’altro, riesco a riconoscere l’altro e riconoscendolo, mi riconosco. La cultura del consumo ci ha abituati a una velocità che ci fa camminare nel mondo in modo distratto senza fermare la nostra attenzione poiché anche la sfera relazionale rientra nella logica del consumo, con “bisogni indotti”, soggetti alla frenesia del loro soddisfacimento. Il problema è che questa cultura permea tutti gli ambiti della nostra società occidentale ed è talmente profondamente entrata nel nostro quotidiano che anche se si affronta il problema lo si fa in modo parcellizzato e non si coglie che è il fondamento su cui si basa ogni sfera di azione umana che deve essere cambiato. Il fondamento è nell’uomo, nella sua umanità, in quello spirito di cui è portatore e che lo rende vivo di una vita collegata alla natura e agli uomini. Bisogna cambiare il punto di vista e determinare un nuovo fondamento che sarà poi a sua volta la base dell’etica umana. È questa nuova etica che dovrà caratterizzare ogni sfera d’azione.

    07/06/2020 - Antonietta Grassia

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