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LE RICCHE ERBACCE - IL FINOCCHIETTO SELVATICO

LE RICCHE ERBACCE - IL FINOCCHIETTO SELVATICO

….. Non lasciarti infinocchiare !!......

 

Il finocchio non è solo un ortaggio. E’ un mito.

 

Per gli antichi popoli mediterranei, il finocchio non era ciò che è per noi oggi : una croccante insalata o un appetitoso gratin; ma era soprattutto una medicina.

Le sue doti rinfrescanti, carminative, digestive, rigeneranti ne fecero ben presto un simbolo di vigore guerriero e sessuale. La storia del finocchio è molto antica e deve il suo nome greco “marathon”, alla località della Grecia teatro della famosa battaglia che vide affrontarsi Ateniesi e Persiani. Il finocchietto selvatico, infatti, cresceva spontaneo e abbondante nella la piana di Maratona.

 

La sua diffusione in tutti i Paesi del mediterraneo si deve agli antichi Romani, che per la somiglianza delle sue particolari foglie al fieno lo chiamavano “Foeniculum vulgare”.

Plinio nella sua Storia Naturale esalta le proprietà afrodisiache del finocchio. Un bel l’infuso concentrato e il sex appeal è assicurato.

 

Ma c’è di più.

 

Il fiore giallo e profumato del Foeniculum vulgare era sacro ad Adone, simbolo di bellezza effeminata, lui, figlio e amante di Venere e dio della vegetazione. Amatissimo dalle donne, ma anche dagli uomini, in suo onore venivano allestiti i cosiddetti giardini di Adone : vasi in cui si seminavano grano, orzo, lattuga e finocchi ; miniature della natura e della sua forza vitale che esplode in primavera.

 

Il mito si accresce ancora di più grazie alla grande somiglianza con la “ferula”, una pianta molto simile al finocchietto per l’aspetto delle foglie e per il colore dei fiori ma purtroppo tossica per uomini e animali.

 

Come avremo modo di vedere, ad ogni specie alimurgica corrisponde una pianta simile nell’aspetto, ma tossica o addirittura velenosa. Per questo motivo, è bene prestare molta attenzione nella raccolta di erbe e portare a casa solamente quelle di cui si è assolutamente certi.

Nel nostro caso l’olfatto è un grande alleato...il finocchietto profuma di finocchio in ogni sua componente e solo lui possiede quell’aroma. La Ferula o Ferla infatti non profuma affatto, anzi emana un odore piuttosto sgradevole!

 

                                                                        pianta di ferula in fiore. notare come i mazzetti fioriti formano quasi una sfera a differenza di quelli del finocchietto che hanno la forma ad ombrello

 

Nonostante la sua tossicità, ha contribuito all’evoluzione dell’uomo. Fu infatti proprio grazie a una pianta di ferula che Prometeo riuscì a rubare il fuoco al suo divino cugino Zeus, mettendo a segno il più grande furto di tutti i tempi. Il re degli dèi fu beffato da l’astuto parente che, arrampicatosi sull’Olimpo, nascose una scintilla della sacra fiamma nella cavità di un gambo di ferula e ne fece dono agli uomini. Un affronto che mandò Zeus su tutte le furie, ma in compenso fece di Prometeo il padre fondatore della cucina. Da quel giorno la condizione umana è cambiata profondamente passando di colpo dal cibo crudo a quello cotto.

Nella punizione impartita per questo affronto, ritroviamo la tossicità della ferla che colpisce appunto il fegato, esattamente come per Prometeo il cui fegato ogni giorno viene divorato da un’aquila.

Ovviamente in quanto cuoca non potevo esimermi dal ricordare questo mito!!!

 

.........."occhio, malocchio, prezzemolo e finicchio!"

 

Torniamo al nostro profumato finocchietto. Anche nelle licenziose feste di Dioniso, dio di tutte le ebbrezze, i suoi sfrenati sacerdoti si cingevano la testa con corone di finocchio. Gli eunuchi sacri, adepti del culto di Cibele e di altre Grandi Madri mediterranee, andavano in processione vestiti da donne: teste coronate da ghirlande di finocchietto, veli color zafferano, occhi pesantemente truccati di nero.  Questa religione "en travesti" giunta dall’Oriente riempiva le strade della Roma imperiale di trasgressiva sensualità e in questa pratica troviamo forse una possibile spiegazione di quel legame tra l’ortaggio e l’omosessualità.

Durante il Medioevo, negli orti imperiali di Carlo Magno, la coltivazione del finocchietto era regolata per legge perché i suoi semi venivano largamente utilizzati per aromatizzare piatti di maiale o conservare salumi come la finocchiona, un insaccato di carne di suino.

È di questo periodo la nascita del verbo “infinocchiare”, derivato dall’abitudine dei tavernieri di offrire ai loro clienti gambi di finocchio per nascondere la scarsa qualità del vino servito.

Nel corso del tempo, il finocchio non ha perduto nulla della sua fama di pianta legata alla profezia, alla fecondità e alla fortuna, tant’è che viene ancora usato a mo’ di antidoto contro l’invidia e invocato negli scongiuri e nelle formule magiche, come la celebre «occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio».

 

Credenze popolari, superstizioni, mitologia, religioni misteriose, saperi naturalistici fanno del finocchietto selvatico una pianta altamente simbolica.

Un profumo che unisce tutto il continente fino ad arrivare nei pani mitteleuropei, dove arricchisce l’austerità della segale con il calore mediterraneo dei semi di finocchio (wilder Fenchel in tedesco o wild fennel in inglese).

L’evoluzione naturale del finocchietto selvatico e’ la specie orticola, coltivata già dagli inizi del 500  detta anche dulce o romano di cui si mangia la parte bianca,il grumulo, dal sapore dolce e la consistenza fresca e croccante. 

 

Proprietà benefiche del finocchio:

 

Ha un buon contenuto di vitamine:

La vitamina A contenuta nel finocchio regola il funzionamento della retina e della vista.

La vitamina B permette un corretto funzionamento dell’apparato circolatorio e del sistema nervoso

La vitamina C rinforza il sistema immunitario e svolge un’azione antiossidante.

contiene inoltre i flavonoidi, potenti antiossidanti.

 

Aiuta a dimagrire: infatti contiene solamente 31 calorie per 100 gr. di prodotto, è quindi un ottimo alimento per chi vuole mantenere la forma perfetta. Grazie al suo potere saziante si può mangiare sia durante i pasti che come spuntino.

 

 

Benefico per stomaco e intestino:   con le sue proprietà digestive, il finocchio contrasta i processi fermentativi e, grazie all’anetolo e all’acido aspartico che gli conferiscono proprietà carminative, contrasta la formazione di gas intestinali, aiutando a sgonfiare la pancia. È anche ricco di fibre che, oltre ad aiutare le funzioni intestinali, sono utili per abbassare il colesterolo nel sangue.

 

Depurativo: il finocchio ha effetti diuretici, ed è quindi consigliato per eliminare le tossine  e i liquidi in eccesso. Le sue proprietà depurative e disintossicanti  giovano anche al fegato.

 

Aiuta a ridurre l’indice glicemico: ciò rende il finocchio un alimento adatto a chi soffre di diabete. Riesce anche a ridurre gli zuccheri degli alimenti mangiati durante il pasto. Per questo è ottimo se consumato dopo pranzo e dopo cena.

 

Rinforza le ossa: grazie ai fitoestrogeni e ai sali minerali come calcio, potassio e fosforo ed è  particolarmente indicato per rinforzare le ossa.

 

Utile durante l’allattamento: il finocchio è un ottimo alimento per le mamme che allattano perché grazie ai fitoestrogeni che equilibrano il livello degli ormoni femminili stimola la produzione di latte, inoltre riduce i dolori mestruali e allevia i sintomi della menopausa.

 

Combatte l’anemia: i finocchi contengono una buona percentuale di ferro, oltre a un aminoacido l’istidina che stimola la produzione di emoglobina e favorisce la formazione degli altri componenti del sangue.

 

Valori nutrizionali

Finocchio  – Quantità per 100 grammi – Calorie 31

Grassi 0,2 g

Colesterolo 0 mg

Sodio 52 mg

Potassio 414 mg

Carboidrati 7 g

Fibra alimentare 3,1 g

Proteina 1,2 g

Vitamina A 134 IU Vitamina C 12 mg

Calcio 49 mg Ferro 0,7 mg

Vitamina D 0 IU Vitamina B6 0 mg

Vitamina B12 0 µg Magnesio 17 mg

 

Controindicazioni

Il finocchio potrebbe causare in soggetti predisposti reazioni allergiche, soprattutto cutanee. In alcuni soggetti molto sensibili si potrebbe verificare prurito alla bocca, alle gengive e sulla lingua, anche se ciò può avvenire più facilmente con l’utilizzo di olio essenziale che è controindicato in età pediatrica, mentre sono utili le apposite bevande al finocchietto per diminuire le "colichette" che colpiscono i neonati nei primi mesi di vita. Il finocchio ha inoltre un effetto fotosensibilizzante, per questo è meglio non esagerare nel consumo prima di esporsi al sole.

 

Maschio o femmina? Il finocchio maschio si distingue in quanto è di forma allungata ed e’ più adatto al consumo da cotto mentre la femmina più’ tondeggiante e’ adatta al consumo in insalate.

Come si capisce se un finocchio è fresco o no? La parte bulbosa bianca deve essere compatta, le foglie fresche e di un colore  bianco brillante.

Come conservarlo? Il finocchio si conserva in frigo in un sacchetto forato. 

 

RICETTE VELOCI:

 

 Tisana al finocchio:

1 cucchiaino di semi di finocchio;

1 bricco d’acqua.

Mettere a bollire i semi di finocchio nell’acqua per una decina di minuti, filtrare e bere dopo i pasti o prima di andare a letto

 Tisana diuretica

scorza d’arancia;

foglie di scarto della lattuga;

gambi o foglie di scarto del finocchio.

Mettere tutto a bollire per una ventina di minuti, filtrare e bere dopo i pasti. 

Centrifugato di finocchio e mela

Oltre ad essere ricco di vitamine, il centrifugato di finocchio e mele è depurante e se bevuto prima dei pasti facilita la digestione.

Occorrente:

1 finocchio

1 mela

il succo di mezzo limone

La prima cosa da fare è lavare accuratamente la mela ed il finocchio, poi tagliateli a tocchetti. Centrifugate, versate la bevanda nel bicchiere, aggiungete il succo di limone, mescolate e servite.

 

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